A.R.S.O.M.




FABRIZIO PINNA
LA REGOLA DEI TEMPLARI


Premessa
Trestous les freres dou Temple doivent estre obedient au Maistre, et li Maistre si doit estre obedient a son covent.
Questa disposizione in francese antico è l’articolo 98 della famosissima, ma altrettanto poco studiata, Regola dei Cavalieri del Tempio. Nell’arco di appena cento trent’anni, l’Ordine aveva elaborato una sorta di statuto, quel complesso di norme che distingueva (e distingue ancora) ogni ordine religioso, dette, con un’unica parola, Regola.
Questo insieme di disposizioni comuni e condivise, disciplinava tutti i dettagli della vita del monaco, gli abiti, i pasti, le attività comunitarie, la gerarchia, la giustizia e le punizioni. La sua analisi consente gli studiosi di conoscere i molteplici aspetti della vita degli appartenenti, dal punto di vista spirituale, quotidiano o a carattere permanente, sia nel generale che nel particolare, spiegandone l’organizzazione interna.
Anche i Poveri Cavalieri di Cristo del Tempio di Salomone di Gerusalemme, analogamente a tutti gli ordini religiosi, sentirono già dai primi anni di vita il bisogno di avere una propria Regola distintiva.

Principi ispiratori
La Regola del Tempio doveva assumere un carattere di assoluta novità. Doveva infatti tenere conto del contesto di vita e dello scopo per cui nacque l’Ordine. Ma come conciliare la figura del monaco con quella del cavaliere? Soprattutto in occasione della sua presentazione “ufficiale” al Concilio di Troyes. L’abilità di San Bernardo fu quella di presentare ...

Fabrizio Pinna


 

Gli Ospedalieri in Sardegna
e l'eredità dei Templari

ISBN 978-88-62112024
166 pagine B/N
15 x 21
10,00 euro 

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