VALERIA SPIGA
IL CULTO DI SAN LEONARDO IN SARDEGNA
Nascita del culto in Francia
Vissuto in Francia in età altomedievale, San Leonardo di Noblac divenne un santo popolare già nell’alto medioevo. All’epoca del re Ludovico il Pio (814-840) l’abitato di Noblac eresse al Santo una chiesa dove raccolse le sue reliquie; finché nel 1191 la cripta fu chiusa. Agli inizi del Quattrocento, pare siano state nuovamente rinvenute le sue ceneri, presso l’altare della cappella. Nel mentre la sua venerazione, incominciata subito dopo la sua morte, non diminuì ma si mantenne stabile attraverso i secoli: Noblac crebbe diventando una città, poi detta villa Saint Leonard, oggi capoluogo di una vasta area nella provincia di Limoges. Fino al XIX secolo i suoi abitanti godevano molti privilegi, come l’esenzione dalle tasse, grazie ad un decreto di franchigia concesso dal re Teodoberto; esenzioni mantenute da tutti i re di Francia, sicuramente da Filippo I, agli inizi del secolo XII, fino a Luigi XIV (1725); privilegi aboliti dalla rivoluzione francese.
Diffusione del culto in Italia
La venerazione per San Leonardo nacque in Italia all’inizio del XII secolo, grazie soprattutto all’opera dei Normanni di Sicilia, che, dopo aver conquistato Malta, la Sicilia e il Meridione, si interessarono della diffusione del rito romano cattolico in contrapposizione a quello ortodosso. Essi mantennero stretti legami coi Normanni di Francia e di Inghilterra, fondando una chiesa dedicata al santo di Noblac a Campobasso. A Rieti nel settembre del 1157 venne consacrata una chiesa di San Leonardo, mentre una chiesa con monastero gli erano dedicati in Val Donega presso Verona fin dal XII secolo. Nel 1185 se ne celebrava già la festa in Sicilia, Milano, Venezia (in antico lo ebbe suo secondo patrono); e così pure a Roma dove vi furono ben sette chiese. Era invocato per la liberazione, sia dallo stato di prigionia, anzi soprattutto dalle malattie
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