A.R.S.O.M.





Il volume AOM 433 nella National Library of Malta

Tra i documenti scoperti da Massimo Rassu nella sua esplorazione della National Library of Malta è il volume 433 intitolato Liber Bullarum per l’anno 1571, raccogliente le decisioni del Consiglio dell’Ordine di Malta per quell’anno.

Le carte interessanti questa comunicazione concernono gli atti riguardanti la costruzione della nuova sede dei cavalieri italiani a Malta. Infatti, dopo aver respinto l’assedio dei Turchi nel 1565, l’Ordine di Malta diede inizio alla costruzione della nuova capitale, Valletta («la città nuova»), nel marzo dell’anno successivo. In questo periodo si collocò la prima pietra della nuova città, quando i Cavalieri decisero che Civitas nova aedificanda (erit) super montem Sancti Elmi (A.O.M., 1338, f. 33): anche il Papa, i re e i principi della Cristianità contribuirono significativamente alla ricostruzione di Malta, riconoscendo in questo modo un debito di gratitudine verso l’Isola che aveva resistito al comune nemico della Cristianità e lo aveva messo in fuga.

Finiti i lavori di fortificazione nel 1568, si passò subito allo stadio successivo dell’iniziativa, consistente nel trasloco della sede delll’Ordine a Valletta. Dopo la promulgazione il 12 maggio 1569 delle direttive pertinenti la distribuzione dei lotti di terreno per la realizzazione delle abitazioni nella nuova città, i cavalieri italiani intrapresero subito l’acquisto di un appezzamento per innalzarvi la sede di rappresentanza (la fabrica dell’Albergia). L’edificazione principiò agli inizi del 1570, ed appena un anno dopo il palazzo era già in grado di accogliere i primi ospiti, per essere ufficialmente aperto il 18 marzo 1571 in occasione del trasferimento del Convento a Valletta.


Dovendo affrontare i costi notevoli, i cavalieri italiani, oltre ad utilizzare i depositi finanziari della propria tesoreria, stabilirono un contributo del 2 e mezzo percento dei loro guadagni personali. Durante la seduta del 15 gennaio 1571 l’adunanza della Lingua d’Italia decise perciò una contribuzione straordinaria da tutte le fondazioni, priorati e balivati gerosolimitani presenti in Italia, pari al 10% di tutte le entrate riscosse (decisione poi accettata....

Domingo Arru