A.R.S.O.M.





I fatti e le circostanze

Con la bolla pontificia Vox in excelso, promulgata nel 1312, papa Clemente V pose termine all’Ordine del Tempio.

La lettera papale fu adottata durante un concistoro segreto, alcuni giorni prima della sua pubblicazione, perciò l’Ordine fu abolito senza l’approvazione formale del Concilio della Chiesa Cattolica, che si stava svolgendo in quesi mesi.

Infatti, il Concilio, aperto nell’ottobre 1311 a Vienne, nel Delfinato, in Francia, aveva riunito circa 200 prelati da tutta Europa convocati per esaminare tre questioni:

1 – La sorte dell’Ordine del Tempio sulla base dell’esame delle accuse che gli venivano mosse contro;

2 – La proposta di una nuova crociata

3 – La riforma della Chiesa.

Riguardo all’Ordine del Tempio, e alla sua ventilata soppressione, i padri conciliari cercarono di contrastare questi piani troppo difformi dai dettami e dalle norme della Chiesa e del diritto canonico.

Gruppi sempre più numerosi di cardinali già dal Novembre 1311 auspicavano un processo equo da celebrarsi in modo, anche formalmente, corretto in cui ai Templari fosse assicurato il diritto alla difesa.

In tal modo, ritenevano i cardinali, i Templari si sarebbero potuti liberare da molte delle accuse che venivano a loro rivolte.

Il mese seguente, Filippo il Bello, per contrastare questo clima che riteneva a lui sfavorevole, convocò gli Stati Generali del Regno, che si tennero il 10 febbraio 1312 a Lione, vicino a Vienne. Il consesso approvò la mozione regia e votò la soppressione dell’ Ordine Tempio.

Forte di questo successo il re francese trasmise questa rivendicazione al papa chiedendo, inoltre, la creazione di un nuovo Ordine, con l’ambizione di nominare e far accettare come gran ....

Raffaele Carboni